In questo itinerario fuori dal tempo si seguiranno i ritmi delle antiche transumanze che per secoli hanno collegato la Puglia ai territori montani di Abruzzo e Molise. Per questo motivo le tappe giornaliere saranno divise in due semitappe: ogni mattina, pertanto, si partirà all’alba e si camminerà per circa 4 ore. Ci si riposerà durante le ore più calde della giornata per ripartire a metà pomeriggio e continuare fino al tramonto.
Trasporto:Bus, asini e cavalli sul quale si potranno caricare acqua, viveri e altri beni necessari per il trekking giornaliero. Ovviamente lo si potrà anche montare, a turno, nei momenti di stanchezza maggiore.
Durata del viaggio: 8 giorni
Trattamento: Pensione completa in agriturismi ed ostelli.
Assicurazione: Su richiesta.
Guida: Percorso guidato in più lingue.
La partenza avverrà nella Riserva Naturale del Lago di Lesina, situata nel Parco Nazionale del Gargano. La riserva è caratterizzata da enormi distese di acque libere e da formazioni tipiche delle lagune salmastre. Lungo le sue rive sono stati ritrovati resti di insediamenti risalenti all’età del bronzo e del ferro. Costituisce un habitat ideale per molte specie di uccelli, come il cormorano, la garzetta, il mignattaio, la spatola, il falco di palude, il cavaliere d’Italia, l’avocetta, il gabbiano roseo, la sterna zampenere, il beccapesci e il martin pescatore. L’arrivo sarà a Serracapriola, cittadina dalla quale si gode una stupenda vista panoramica sul Tavoliere delle Puglie, impreziosita da due elementi: il possente castello di epoca medievale e l’elegante lunghissimo viale alberato a tre corsie.
Con la tappa di questa giornata si lascerà la Puglia e ci si inoltrerà in Molise attraverso il tratturo Celano-Foggia. Anche Santa Croce di Magliano, come Serracapriola, vanta un ampio panorama data la sua altezza di circa 600 m sul livello del mare. Si noterà il cambiamento di paesaggio: il panorama che si apre da Santa Croce di Magliano, infatti, per tre quarti ci restituisce colline e montagne, tra cui spicca, a nord-ovest, la cima della Majella spesso imbiancata.
Nel nostro lento incedere verso le montagne dell’Alto Molise incontreremo pastori e greggi e impareremo a conoscere quello che, per secoli, è stato il mercato della lana più importante del Vecchio Continente: stiamo parlando della Civiltà della Transumanza e di quello che gli immensi tratturi hanno rappresentato in questo sofisticato sistema di economia rurale.
Importantissima tappa che ci condurrà in uno dei complessi archeologici più importanti del territorio: stiamo parlando del teatro tempio di Pietrabbondante, mirabile testimonianza della storia dei Sanniti, indomito popolo italico che per secoli guerreggiò con la potenza di Roma per la supremazia della penisola italiana. Seduti sugli ergonomici troni in pietra di questo antichissimo santuario, sarà molto suggestivo farsi raccontare la storia dei Sanniti, i pastori-guerrieri che per primi coniarono la parola “Italia” sulle loro monete e osarono sfidare la potenza militare di Roma.
Grazie alla sua interessantissima biodiversità, l’oasi di Collemeluccio è uno dei sette siti che in Italia sono patrimonio naturalistico protetto dall’Unesco, per cui una visita in questo autentico paradiso terrestre sarà un piacevole obbligo a cui sarà piacevole sottoporsi.
Carovilli, meta di arrivo del settimo giorno, è uno dei borghi più suggestivi e caratteristici dell’intero Molise. Tracce di storia antica si riscontrano a partire dall’VIII sec. a.C. mentre sono ancora visibili resti di un edificio italico, datato III-I sec a.C., su Monte Ferrante, ove è ubicato un centro fortificato sannitico di notevole entità, con tracce di insediamento rappresentate da ceramica del IV-III sec. a.C. e da armi di ferro. Alle suggestioni storiche si aggiungono, poi, quelle paesaggistiche della Vallata di Fonte Curelli, dei pascoli della Piana di San Mauro, della Grotta del Vomero, della Sorgente Capo d’Acqua e del Tirino, della Fonte Briccioso, del Bosco Selva di Castioglione e della Ficora, boschi che ben si offrono alla cospicua raccolta di tartufi, vera ricchezza del territorio altomolisano.
Da Carovilli a San Pietro Avellana, fondata nel X secolo circa. Ebbe origine da un insediamento di naturali del posto, che a seguito della distruzione dei vari casali, ai quali era riconosciuta autonomia amministrativa, ritennero di dover risiedere nelle immediate vicinanze dell’abbazia Benedettina, che all’epoca era una cittadella fortificata e quindi forniva anche protezione di tipo militare. Le ipotesi sull’accezione “Avellana” sono parecchie, ma la più accreditata è che possa derivare da “Volana“, città sannitica distrutta durante la terza guerra sannitica nel 458 a.C. dal console romano Spurio Carvilio, unitamente ad altre città sannite: Ercolano e Palombina. Il centro abitato è situato alle falde nord-occidentali del monte Miglio, nel suo territorio scorre anche il torrente Rio, affluente del fiume Sangro, nonché il fiume Vandra, affluente del fiume Volturno. Nei pressi del paese vi sono dei ruderi di un monastero medievale in cui era conservato il Chronicon Volturnense, sorta di catasto delle chiese della Valle del Sangro.
Agnone antica città sannita, è sede di quello che si presume sia il più antico stabilimento al mondo per la fabbricazione delle campane (Fonderia Marinelli), fondato intorno all’anno Mille e tra i pochi che possano fregiarsi dell’onore di utilizzare i suoi prodotti lo stemma pontificio, visita del museo internazionale della campana e del suggestivo centro storico con la chiesa gotica di San Francesco, monumento nazionale.
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