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Il francese Rabbi Tam d.1171
Italya šel-Yawan, “Italia greca” è il nome con cui nelle antiche fonti ebraiche viene indicata l’Italia meridionale, l’antica Magna Grecia. Essa era la “terra grassa” che Isacco aveva assegnato al figlio Esau-Edom a consolazione della primogenitura che il fratello Giacobbe gli aveva carpito (Berešit R.LXVII, 6) e su essa Dio aveva predisposto da secoli, fin dal tempo del primo re d’Israele Geroboamo di erigere una “capanna di rifugio” per i figli fedeli del suo popolo (bŠabbat 56b).
L’esistenza di colonie ebraiche in Italia meridionale è accertata già al tempo della Roma repubblicana ma fu dopo la distruzione della città di Gerusalemme da parte dell’imperatore Tito nel 70 d.C., con la conseguente dispersione del popolo ebraico, che si determinò lo stabilirsi definitivo in Italia meridionale, e quindi in Puglia, di un cospicuo numero di ebrei, da quel momento le città pugliesi compaiono negli scritti ebraici. La prima menzione riguarda Brindisi nella Mishnah, quando la nave riporta in Giudea Rabbi Aquiba lasciando il molo del capoluogo nel 97 dopo Cristo.
Gli ebrei erano artigiani, commercianti e contadini e dalla Puglia mantenevano rapporti con la Grecia, il Nord Africa, la Spagna, la Mesopotamia e la Palestina. Una vera e propria rete globalizzata ante litteram che dava forza al commercio nel Mediterraneo rendendolo ponte tra i popoli ancor più che nelle epoche precedenti, pure contrassegnate da fenomeni di commercializzazione legati all’esperienza coloniale fenicia e greca (e poi cartaginese e romana).
Nel 1510 gli ebrei furono costretti dal re Ferdinando il Cattolico d’Aragona a lasciare le terre meridionali.
Queste comunità, sia pure attraverso tutta una serie di vicissitudini, continuarono a svilupparsi economicamente e culturalmente nel corso dei secoli per poi ritornare da perseguitati durante il secondo conflitto mondiale trovando nelle nostre terre rifugio e protezione.
Questo è un itinerario volto alla scoperta dei siti dell’ebraismo fra Puglia e Basilicata per meglio comprender l’importanza dell’eredità ebraica nella nostra cultura.
Senz’altro curiosa è la storia della comunità ebraica di San Nicandro Garganico (FG) e del suo fondatore Donato Manduzio: un bracciante agricolo che, agli albori del fascismo e dell’avvento delle leggi razziali, decise di abbracciare la parola dell’Antico Testamento e degli ebrei al tempo di Mosè.
Si prosegue per l’incantevole Vieste. Anche qui, nell’antico rione ebraico, costellato di archi medievali e piccole vie, ancora si respira la vita degli artigiani e dei commercianti ebrei.
Città ebraica per eccellenza, Trani è il faro dell’ebraismo in tutta la Puglia, ma anche nel mondo; il più antico codice ebraico è nato a Trani da Isaia il Giovane e sono due i grandi maestri dell’ebraismo mondiale che vi hanno vissuto: Isaia da Trani nel tredicesimo secolo e Mosè da Trani nel sedicesimo secolo, nel medioevo a Trani c’erano quattro sinagoghe e vivevano duecento famiglie ebree, visita della sinagoga di Scolanova, museo tradizioni ebraiche quartiere ebraico, via Cambio, si prosegue per Barletta visita della cittadella della musica concentrazionaria ed Andria sinagoga ritrovata e chiesa rupestre Santa Croce con rappresentazioni ebraiche.
Gran sinagoga e tracce ebraiche nel castello e nei palazzi del centro storico, le scuole talmudiche pugliesi erano così rinomate che le accademie di Fustat in Egitto, di Kairawan in Tunisia, di Cordova nella Spagna musulmana si vantavano di avere avuto maestri di Bari, si prosegue per Brindisi con il museo archeologico provinciale ed epigrafi ebraiche
La sinagoga dimenticata venuta alla luce in quello che era l’antico quartiere ebraico raffinata epigrafe sinagogale palazzo della Provincia si prosegue per Otranto visita del reperto più antico che testimonia la presenza degli ebrei al Sud è l’epigrafe di Glyka, scoperta del mistero della Menorah, visita del pavimento musivo della cattedrale apologia del vecchio testamento.
Città che salvò 4.000 ebrei dai campi di sterminio Santa Maria al Bagno museo della memoria e dell’accoglienza, in memoria del rifugio data ai profughi ebrei si prosegue per Oria Ancora nel Salento, dove si trova la “Porta degli Ebrei”, che conduceva alla giudecca della comunità ebraica di Oria e che dà accesso ad un quartiere medievale tortuoso, di piccole case, botteghe, balconcini nascosti. Dietro questa porta, si sviluppava una fiorente comunità ebraica, nota in tutto il Mediterraneo medievale, per l’eccelsa levatura culturale che la caratterizzava. La piazza ivi prospiciente è dedicata, per esempio, a Shabbetai Donnolo, figlio della città ed esperto esegeta, nonché medico, compose il primo libro ebraico in occidente e astronomo.
Rappresentazione ebraiche negli affreschi giotteschi del ‘300 salentino.
Meta dei primi insediamenti ebraici visita dove sorgeva il quartiere ebraico e museo archeologico con epigrafi ebraiche si prosegue per Matera, visita della mirabile cripta del peccato originale con i maestri dei fiori decorazioni floreali rinvenute anche a Venosa.
Gerusalemme lucana e trekking nel parco nazionale dell’alta Murgia
In provincia di Potenza, dove risiedeva una numerosa comunità ebraica documentata dalla ricchissima catacomba ebraica della nobile Augusta, moglie di un decurione di Venosa e nipote di un notabile ebreo di Lecce. Visita del più ricco patrimonio epigrafico ebraico alto medievale d’Europa sulla collina della Maddalena e visita della abbazia normanna dell’Incompiuta in cui sono stati rinvenuti conci con epigrafi ebraici
Indirizzo: Via Cutinelli n.13 Trani (BT)
Pec: minutilliannamaria@pec.it
Partita iva: 07993760722
Direzione Tecnica : Ag. Guarnieri Viaggi